Castello di Emich

Ai margini di un erto costone roccioso, il castello di Emich si affaccia sul giardino orientale inferiore e l’appartato lago di Emich. Fra il 1709 e il 1802 il duca Federico II fece costruire le rovine artificiali secondo i progetti dell’architetto di corte Nikolaus Friedrich von Thouret, il quale si ispirò ai castelli medievali. Oggi la rovina è integrata nel Märchengarten (giardino delle fiabe) ed è comunemente nota come “Rapunzelturm (torre di Raperonzolo)”.

Il castello di Emich è costituito da due torri di diversa altezza collegate tra loro. Una scala a chiocciola con oltre 150 gradini porta alla sommità della torre alta da cui, come dalla balaustra della torre più piccola, si gode una vista spettacolare ben oltre i giardini del castello. Quassù si usava un tempo far sventolare un’enorme bandiera quando il re si trovava in città.

Il castello deve il suo nome al leggendario avo del casato di Württemberg, il cavaliere Emich, menzionato per la prima volta in documenti del XII secolo. Di lui si sa solo che visse alla corte di Corrado Hohenstaufen, da fedele sostenitore degli Hohenstaufen, dopo la salita di Corrado al trono tedesco. Non è chiaro se ebbe figli e se quindi sia uno dei capostipiti della casa regnante. Ma quel che è certo è che un personaggio tanto misterioso è l’abitante perfetto per queste pompose rovine.

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